Ho letto «La valle oscura» e adesso odio i trentenni
Del libro di Anna Wiener La valle oscura (Adelphi, 2020) si è parlato tanto e soprattutto si è parlato male. Ma si sa: di un libro o di un film non ci è mai interessato analizzare la trama o le scelte stilistiche, quanto gli spunti e le suggestioni. E in questo senso, il libro di Anna Wiener ci parla di identità, di nodi irrisolti nella questione di genere, di aspirazioni altoborghesi e del fallimento della formazione umanistica. In una parola, ci parla dei trentenni (poco più, poco meno). E leggendolo viene spontaneo chiedersi: come siamo finiti, dopo svariate lauree e master strapagati, a guardare serie tv in angusti bilocali, mangiando sushi che non possiamo permetterci e evitando l’ennesima telefonata preoccupata di mamma che ci chiede quand’è che troveremo il nostro posto nel mondo?