Raffaele Sciortino, intervista a cura di Antonio Alia e Giuseppe Molinari
Con il sopravvento dell’epidemia e poi con lo spettro, non più tanto latente, della crisi economico-finanziaria, molte trasformazioni rischiano un’improvvisa accelerazione: sia quelle che riguardano la forma delle tensioni e delle spinte sociali sia quelle che concernono l’assetto geopolitico. I due piani sono fortemente intrecciati e si strutturano a spirale: le dinamiche e i comportamenti sociali influenzano le scelte e i posizionamenti dei governi e quest’ultimi, a loro volta, rimodulano il tessuto sociale.
Intervista a Christian Marazzi a cura di Giuseppe Molinari e Salvatore Cominu
La contingenza attuale è uno snodo importante della storia: mentre accelerano i processi di ristrutturazione, l’emergenza sanitaria fa emergere con forza le fragilità dell’impalcatura sui cui si basa il dominio capitalistico e lascerà impressi profondi segni nel tessuto sociale e nelle soggettività. Consci del fatto che probabilmente è prematuro delineare tendenze di lungo corso, abbiamo approfondito alcune questioni con Christian Marazzi.
Intervista sull’emergenza a Ugo Mattei - di Julia Page
L’emergenza Coronavirus ci ha sicuramente messo davanti ad uno scenario inedito. Tuttavia, la sua eccezionalità non sta tanto nella sua dimensione “emergenziale” - dispositivo, quello dello stato d’emergenza, ormai rodato da diversi anni in Occidente, tra terrorismo, terremoti ecc. - quanto piuttosto nel suo carattere sanitario. Questa peculiarità sembra aver fatto sì che l’asse del discorso si sia spostato tutto dal piano politico a quello scientifico, con la conseguente assunzione, da parte delle istituzioni dell’industria tecnoscientifica - incarnate nell’OMS o nella Protezione Civile italiana - di un ruolo immediatamente politico. E l’eliminazione del dato politico dall’equazione, con uno schiacciamento sull’approccio scientifico, fa sì che i processi di individualizzazione della popolazione vengano sempre più esacerbati in chiave di “colpa” e responsabilità: un po’ come accade con il discorso ambientalista, il nemico non è più individuato verticalmente, ma orizzontalmente. E così, nemico è il runner, il vicino che non sta in casa, e - procedendo per analogia - chi non fa la raccolta differenziata. Il dominio della Scienza, poi, sembra aver esasperato anche un altro aspetto, che è quello che interessa il binomio Libertà/Sicurezza: se nell’ordine del discorso capitalistico tanto l’una quanto l’altra assumono il carattere di merce, l’emergenza Coronavirus sembra aver generato la situazione paradossale in cui tutti finiscono per prediligere la merce-sicurezza rispetto alla merce-libertà.