La bolla terribile: ancora su safe space e woke left
Pubblichiamo l’intervento di Nicola Baldi, che dialoga con lo scritto di Mattia Pagliarulo sui “safe space”. Ci sembra un contributo capace di arricchire il dibattito, in quanto non solo testimonianza diretta di un’esperienza che, seppur protrattasi in ambiente digitale, traccia un profilo dell’economia politica, delle dinamiche e delle tendenze inscritte nella pratica dello “safe space” come essa si è data in ambienti di attivismo culturale e politico di sinistra, ma anche riflessione complessiva sui limiti e sui problemi posti dalla cultura politica della cosiddetta “woke left” (a queste latitudini influenzata a scoppio ritardato da teorie accelerazioniste, transumaniste e intersezionali, e autonominatasi “xenoleft”), per la gran parte importata dai campus universitari della sfera anglofona, in un contesto – approfondito dalla situazione pandemica – in cui larghi settori di composizione giovanile sviluppano la propria formazione, identità e soggettivazione politiche online.