Al di là del «depressismo». Sulla condizione giovanile
Comprendere per organizzare, organizzare per comprendere è questa la cifra della conricerca. In questo senso l’intervista a D.M. (militante, classe 99) che presentiamo cerca di dare concretezza al primo di questi due movimenti. Comprendere cosa sta succedendo tra i giovani è di una fondamentale importanza politica, soprattutto in tempi in cui i tradizionali circuiti militanti non riescono più ad organizzare questo indispensabile pezzo di composizione sociale e la pandemia ne sta ridisegnando le forme di vita. L’intervista, che va soprattutto apprezzata non tanto perché parla un giovane in quanto tale ma perché parla un militante che è in grado di valorizzare in termini di analisi politica la sua determinata collocazione sociale (capacità rarissima e preziosissima) avverte di non pensare i giovani come un blocco sociale omogeneo. Al suo interno le stratificazioni sono molte e importanti e bisogna tenerne conto se la domanda a cui vogliamo rispondere é: qual è il soggetto che può organizzarsi per una politica della rottura?