Ideologia nerd

Il testo fa parte della sezione “Il meme politico”, in cui Lolli ripercorre la storia delle sottoculture che hanno elevato questo medium a strumento espressivo prediletto, tracciandone un ritratto ideologico-antropologico. Il cammino del giovane nerd (o freak o gamer che si voglia) parte dall’esperienza vissuta dell’emarginazione, la quale ben presto degenera in complesso di inferiorità. Gli viene in soccorso la capacità aggregativa della rete, che permette di scoprire e raggiungere i propri simili, in altre parole, coloro che portano il medesimo stigma. Si passa così a una spinta comunitaria che rovescia il vittimismo in voglia di rivalsa e di vendetta. Il meccanismo degli opposti porta infine il neonato gruppo a consolidare la propria forza estendendo il campo dell’inimicizia, dalla censura femminista, ai media liberal-progressisti, fino a tutta la società consumistica e globalizzata. Un processo che si inserisce a pieno titolo nella crisi – non solo politica ed economica, ma anche morale – di un determinato tipo sociale, il maschio bianco del ceto medio.
Particolarmente interessante è il caso di incel e Pick Up Artists, che mostra come la repressione sessuale possa trasformare la libido in desiderio di morte e di sopraffazione dell’altro sesso. Un freudiano disagio della civiltà che, in quanto fondato sulla produzione di miti piuttosto che su di una analisi della realtà materiale, rimane al livello della reazione e non riesce a costituirsi in critica, finendo quasi sempre per ergersi a difesa di quella stessa società contro la quale era sorto.