La classe operaia emiliana di fronte al problema dell’organizzazione
In questo scritto – rielaborazione di Guido Bianchini a un documento molto più esteso presentato all'interno del dibattito sull'organizzazione in Potere Operaio dopo l’autunno caldo del 1969 – gli operaisti di Modena e Ferrara analizzavano a fondo il “modello emiliano” di sviluppo, una particolare via di modernizzazione capitalistica “controllata” e “armoniosa” gestita dalle sinistre e differente da quella avvenuta tumultuosamente a Torino, Milano o Porto Marghera negli anni Cinquanta e Sessanta, centro del ciclo di lotte dell’operaio-massa.